Perché progettare bene significa consumare meno, vivere meglio e costruire con intelligenza.
La progettazione energetica è uno degli ambiti più delicati e determinanti di un intervento edilizio. Non si tratta solo di rispettare normative e raggiungere una classe energetica, ma di garantire comfort, efficienza, salubrità e durabilità. Tuttavia, ancora oggi, si commettono errori evitabili che compromettono l’intero risultato.

Ecco i 7 più frequenti, e come evitarli.
1. Trascurare la progettazione dell’involucro: l’involucro è il primo impianto di una casa. Se non viene progettato con attenzione (ponti termici, isolamento, tenuta all’aria), nessun impianto potrà compensarne le inefficienze. Serve un’analisi dettagliata, calcoli dinamici e scelta di materiali coerenti con clima, orientamento e uso dell’edificio.
2. Progettare impianti su standard generici: troppo spesso gli impianti vengono dimensionati senza un reale calcolo dei fabbisogni. Il risultato? Sistemi sovradimensionati, sprechi e dis-comfort. Serve un progetto integrato, basato su dati reali, simulazioni energetiche e valutazioni personalizzate.
3. Ignorare il comportamento estivo Molti edifici vengono progettati bene per l’inverno… ma diventano invivibili d’estate. L’inerzia termica, la ventilazione naturale, l’ombreggiamento e i carichi interni vanno valutati per garantire comfort tutto l’anno.
4. Sottovalutare la tenuta all’aria: una casa ben isolata ma con infiltrazioni d’aria è come un thermos bucato. La tenuta all’aria è fondamentale per l’efficienza e il comfort, ma ancora oggi è trascurata in fase progettuale. Serve progettare i giunti, scegliere materiali adatti e verificarne la posa.
5. Mancanza di integrazione tra involucro e impianto: progettare involucro e impianto come elementi separati è un errore grave. L’uno influenza l’altro. Solo con una visione integrata si ottiene un edificio realmente efficiente e coerente. Coordinare progettazione termica, strutturale e impiantistica è essenziale.
6. Affidarsi solo ai software senza una visione critica: i software di calcolo sono strumenti utili, ma non sostituiscono la competenza. Senza una visione tecnica e critica, il progetto rischia di essere solo una bella stampa. Ogni output va interpretato e validato.
7. Ignorare la fase di cantiere e la verifica post-intervento: una progettazione perfetta sulla carta può essere vanificata da una posa errata o da materiali sostituiti in corsa. Serve un controllo di cantiere attento, verifiche in opera, e possibilmente una misura in post-occupazione (blower door test, termografie, monitoraggio consumi).

Conclusioni
Progettare bene significa pensare prima, per evitare errori dopo. Questi sette punti non sono solo “errori tecnici”: sono occasioni perse di fare meglio.
La buona progettazione energetica è fatta di calcoli, certo, ma anche di ascolto, confronto, scelta consapevole dei materiali e verifica dei dettagli.
Siamo Ester e Luca, un ingegnere e un fisico. Progettiamo edifici a bassissimo consumo energetico con un approccio integrato, numerico e consapevole. Se stai pensando a un intervento e vuoi evitare errori, scrivici: info@rivaingegnere.it

Ingegnere Civile e Ambientale
Consulente Energetico CasaClima. Esperto in edilizia sostenibile EES UNI CEI EN ISO/IEC 17024. Tecnico Ufficiale Biosafe. Operatore Termografico di 2° Livello UNI EN ISO 9712:2012. Laurea specialistica in Ingegneria Edile nel 2009 con il punteggio di 110/110. Iscritta all’ordine degli ingegneri della provincia di Pisa. Abilitazione al coordinamento per la sicurezza DL 81/2008 e s.m. Formatore in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.