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Copertina come isolare un tetto in legno

COME ISOLARE UN TETTO IN LEGNO: MATERIALI NATURALI ED EFFICIENZA ENERGETICA

Realizzare un tetto in legno ed isolarlo termicamente in modo corretto non è una cosa semplice.

Va pensato, studiato e verificato, dal punto di vista dell’isolamento termico, quindi del giusto materiale da installare sulle falde, ma soprattutto dal punto di vista della migrazione del vapore. In questo articolo ti parlerò di igrometria e del perché è così importante.

Isolare un tetto in legno: l’igrometria

L’errore che si può compiere quando si sceglie e si valuta l’isolante termico di una copertura è quello di pensare solo alla trasmittanza termica. Affidarsi solo a questo parametro permette si di ridurre le dispersioni invernali, ma forse non quelle estive. Quindi la sola trasmittanza termica, legata alla conducibilità termica non basta. Entrano in gioco altri aspetti, che puoi trovare all’interno di altri articoli nel blog.

In commercio esistono pannelli di vario genere, pre-accoppiati, pre-assemblati, dotati di camera di ventilazione sagomata al proprio interno. Le imprese le utilizzano perché, a detta loro, la ventilazione è già realizzata, non ci sono problemi di posa, il lavoro è semplice e veloce.

Questo è un grave errore che si commette: la velocità, la facilità di esecuzione. Non è sinonimo di correttezza.

L’igrometria, ovvero il corretto passaggio di vapore, dall’interno verso l’esterno, è importante come il giusto materiale da scegliere ed è un aspetto fondamentale che deve essere valutato.

Perché?

Perché se non la si cura, se ci si affida alla fretta, al costo più basso, alla facilità, al “si è sempre fatto così”, il rischio è quello di marciscenza delle strutture che compongono il solaio di copertura, dovute all’impossibilità del vapore interno di migrare verso l’esterno oppure ad infiltrazioni di aria e condensa interstiziale per una errata progettazione della tenuta all’aria.

Tetto sbagliato errori e marciscenza
Errori e difetti dell’errata scelta dei teli: immagine tratta dal manuale tecnico Tetto-Parete di Riwega

Inoltre un’errata progettazione dell’igrometria può provocare accumuli di umidità nel pacchetto isolante, compromettendone l’efficacia.

Regolazione del passaggio del vapore e traspirabilità

Il vapore acqueo non è facilmente percepibile dall’uomo: lo si percepisce solo in alcune situazioni quando, ad esempio, incontra una superficie fredda (come una finestra) trasformandosi in condensa. Sommando tutta l’umidità che ognuno produce in casa (parlando di una famiglia media, composta da due adulti e due bambini), si arriva alla formazione di ca. 12-15 litri di acqua al giorno. La quantità di umidità esistente in una casa viene assorbita solo parzialmente dall’aria stessa, quindi l’umidità che eccede, se non viene asportata con una corretta aerazione dei locali, si deposita sulle superfici delle strutture. Tale umidità, quando incontra le superfici più fredde, è igienicamente pericolosa poiché peggiora il clima dell’abitazione e crea danni, quali la formazione di muffa e condense sulle superfici interne.

La permeabilità al vapore acqueo dei materiali e dei pacchetti coibenti è quindi un fattore importantissimo in tutte le stagioni per garantire la salubrità dei materiali stessi, nonché il loro corretto funzionamento.

Schema migrazione del vapore dall'interno all'esterno
Migrazione del vapore di una copertura: immagine tratta dal manuale tecnico Tetto-Parete di Riwega

Per garantire una corretta permeabilità del vapore acqueo, quindi, è importante l’utilizzo di uno schermo al vapore che ne dosi l’entrata nel pacchetto coibente senza sovraccaricarlo di umidità, così come è importante l’utilizzo delle membrane traspiranti di protezione all’esterno, che oltre a impermeabilizzare il pacchetto all’acqua e al vento consente l’evacuazione totale del vapore proveniente dall’interno.

Isolare un tetto in legno: cosa bisogna fare

Per realizzare correttamente una copertura lignea servono:

  • il giusto materiale isolante;
  • il giusto freno vapore, capace di consentire e frenare contemporaneamente la migrazione del vapore dall’interno all’esterno. I freni vapore non sono tutti uguali: vanno scelti studiando nel dettaglio il pacchetto coibente;
  • la giusta membrana traspirante, che deve essere traspirante ed impermeabilizzante;
  • nastrare correttamente e perfettamente i teli posati, in modo tale da garantire la tenuta all’aria dell’involucro;
  • non forare assolutamente le membrane ed adottare sempre i punti chiodi butilici, che ripristinano l’eventuale foro realizzato;
  • realizzare una corretta ventilazione del manto di copertura.
Schema di posa di un tetto in legno con materiali naturali
Schema di realizzazione di un tetto in legno: immagine tratta dal manuale tecnico Tetto-Parete di Riwega

Conclusioni

Evitare il “si è sempre fatto così”.

Formarsi, informarsi, questa è la sola via per realizzare edifici in modo corretto.

Un telo sbagliato, un materiale sbagliato, la non cura del dettaglio, la fretta, il semplice costo apparentemente più basso, può compromettere l’intero progetto e portarti a criticità future.

Non si improvvisa la realizzazione di un tetto: un tetto si progetta.