Progettare un edificio è un atto estremamente complesso. Entrano in gioco aspetti architettonici, strutturali, impiantistici e di isolamento termico. Quando si interviene su di un edificio esistente, siamo abbastanza vincolati all’impiego di una coibentazione termica: il cappotto termico può essere posizionato all’esterno dell’edificio, ma come abbiamo detto più volte, è possibile coibentare anche dall’interno un involucro disperdente.
E se interveniamo su di una nuova costruzione, qual è il miglior modo di procedere? Devo obbligatoriamente impiegare un cappotto termico?
In questo articolo vediamo brevemente quali tipologie costruttive abbiamo a disposizione, quali alternative al cappotto termico abbiamo per realizzare edifici poco energivori.
Alternativa al cappotto: blocchi in laterizio rettificati
Quando realizziamo un edificio nuovo, possiamo intervenire con una struttura intelaiata (travi e pilastri) o con una struttura in muratura portante.
In entrambi i casi è possibile utilizzare blocchi in laterizio rettificati portanti o non portanti, capaci di garantirci un involucro edilizio prestante, senza l’impiego di cappotto termico esterno.

I blocchi in laterizio rettificati, sono elementi con facce di appoggio superiori ed inferiori “rettificate”. Le superfici sono in pratica perfette per planarità e parallelismo. Questo permette di eseguire murature con giunti di 1 solo mm con sistemi molto più semplici dei tradizionali.
I laterizi rettificati sono soluzioni porizzate caratterizzate dalla presenza di microcavità che rendono particolarmente efficiente il prodotto. Sono questi pori che garantiscono un efficace isolamento termico.
I giunti di malta di ridottissimo spessore, vengono posati con il rullo, in grado di distribuire uniformemente il collante su tutta la superficie con uno spessore di circa 3 mm. In questo modo avremo uno strato di colla uniforme e chiuso. I blocchi rettificati vengono posizionati ottenendo una muratura omogenea e quasi priva di fughe.

Un blocco in laterizio rettificato di ottime prestazioni consente di ottenere uno spessore della muratura che varia dai 390 ai 450 mm con trasmittanza termica U che può arrivare anche a 0,191 W/m2K.
Alternativa al cappotto: blocchi in calcestruzzo areato autoclavato
Alternativa al cappotto termico, ma anche ad un blocco in laterizio tradizionale, è il blocco in calcestruzzo aerato autoclavato (CAA), costituito da calce, sabbia, acqua e cemento. Questo è un blocco di tamponamento utilizzabile in presenza di una struttura intelaiata.
La soluzione monostrato in CAA consiste nella posa in opera di blocchi a giunto sottile con trasmittanza termica fino a U = 0,15 W/m2K senza la necessità di isolanti aggiuntivi. La correzione dei ponti termici in corrispondenza della struttura portante viene realizzata con pannelli isolanti in grado di garantire la continuità degli elevati standard di isolamento e traspirabilità del calcestruzzo aerato autoclavato.

La muratura monostrato ha densità di circa 300 kg/m3 e spessore variabile dai 360 a 480 mm.
Conclusioni
Realizzare edifici poco energivori è un’esigenza imprescindibile; la progettazione energetica ha assunto ormai un ruolo fondamentale, alla pari degli aspetti architettonici e strutturali.
Esistono molteplici soluzioni per approcciarsi alla riduzione dei consumi energetici: è possibile coibentare con un cappotto termico ma anche utilizzare murature monostrato dalle grandi prestazioni termiche.
L’importante, come sempre, è quello di eseguire un corretto modello energetico, affrontare la progettazione con un giusto approccio, volto allo studio maniacale dei dettagli e delle varie criticità.
Se hai bisogno di un esperto nella progettazione energetica del tuo immobile contattaci: insieme possiamo costruire edifici dai riddottissimi consumi energetici.

Ingegnere Civile e Ambientale
Consulente Energetico CasaClima. Esperto in edilizia sostenibile EES UNI CEI EN ISO/IEC 17024. Tecnico Ufficiale Biosafe. Operatore Termografico di 2° Livello UNI EN ISO 9712:2012. Laurea specialistica in Ingegneria Edile nel 2009 con il punteggio di 110/110. Iscritta all’ordine degli ingegneri della provincia di Pisa. Abilitazione al coordinamento per la sicurezza DL 81/2008 e s.m. Formatore in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.